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COREOFONIE - #LESACRE

Coreografia: Raphael Bianco

Assistente alle coreografie e coreologa: Elena Rolla

Sound concept: Gianluca Verlingieri, Simone Conforti

Realizzazione tecnica e artistica musicale: Cristina Mercuri, Simone Giordano

Maitre de Ballet: Vincenzo Galano

Danzatori: Jon Aizpun, Vincenzo Criniti, Chiara D’Angelo, Francesco Morriello

 

Produzione: Fondazione Egri per la Danza

Con il sostegno di: MIC - Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, TAP - Tori-no Arti Performative

In collaborazione con:METS- dipartimento musica elettronica Conservatorio Ghedini di Cuneo, Festival Mirabilia

 

Sinoss

 

Concept artistico ideato per l’interazione con l’opera di Eliasson per la mostra “E LUCE FU” di Cuneo, riadattabile ad altri spazi e interazioni di luce, percorsi interattivi.

 

Gli anelli di luce in movimento dell’opera The sunhas no money di OlafurEliasson, allestita nell’abside del Complesso Monumentale di S. Francesco a Cuneo, vengono captati in tempo reale da un sistema di motion tracking programmato da METS che, reagendo a particolari configurazioni dei giochi di luce, attiva la diffusione nello spazio espositivo di frammenti sonori elettronici opera degli studenti del biennio METS, costruiti a partire da altrettanti brevi estratti della stravinskijanaSagra della Primavera. 

Tali episodi musicali estemporanei, immersi in un’ambientazione sonora di sottofondo, suscitano a lo-ro volta una reazione nei danzatori della compagnia Egribiancodanza, che li associano a diverse ge-stualità coreografiche spesso imprevedibili nella loro sequenza e direzione. 

L’idea della Compagnia EgriBiancoDanza è quella di recuperare del materiale di repertorio della ver-sione di Le Sacre di Raphael Bianco. Una frammentazione del vocabolario esitente, rielaborato nell’economia dei materiali ed essenza della drammaturgia della coreografia di riferimento.

L’idea di METS di “espandere” temporaneamente installazioni e di opere d’arte contemporanea tramite la dimensione sonora sperimentale trova in questo concept una piena realizzazione, anche grazie al contributo fondamentale dell’azione coreutica: gli anelli di luce diventano infatti metaforici anelli di una catena creativa che genera suono dalla luce e gesto coreutico dal suono. 

Il riferimento musicale al più importante balletto di Stravinskij costituisce inoltre un ulteriore anello, che permette sia di “chiudere il cerchio” nei confronti del ricorso alla danza come punto d’arrivo del processo di interazioni a catena, sia di legare idealmente l’opera di Eliasson ad un’altra esposta in mo-stra: Feu d’artificedi Giacomo Balla, anch’essa caratterizzata da una strutturale presenza sonora di un balletto russo stravinskijano .

Dopo il debutto la performance è stata riallestita alla Reggia di Venaria in un percorso itinerante nel boschetto di Betulle di Penone dove l’aleatorietà del percorso del pubblico ha determinato l’ordine del-lo spartito musicale  e di conseguenza anche del taglio drammaturgico. Il pubblico si trova dunque a partecipare in modo attivo a questa rilettura della Sagra , dove emerge una nuova prospettiva della fi-gura dell’Eletta , una figura femminile trainante contemporanea, che riattualizza le dinamiche tra l’eletta e la comunità. Fra maschile e il femminile, e propone anche una testimonianza della relazione tra co-munità e “sacrificio” o comunque violenza sulla donna.

 

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